Ginepro

Juniperus communis

in dialetto è conosciuta come Zoernec

Arbusto spinoso sempreverde appartenente alla famiglia delle Cupressacee che cresce in luoghi aridi, incolti o boschivi fino ad altezze di 1.500 metri, con alcune sottospecie adattate alle alte quote, dalle caratteristiche bacche aromatiche di colore blu. Le foglie, aghiformi e pungenti, sono verticillate a 3, di colore bianco-bluastro o verde-grigiastro. La coltivazione del ginepro richiede clima temperato, dalle frequenti precipitazioni estive, esposizione in pieno sole o mezz’ombra e suolo ricco ma sabbioso o carsico. Per giungere a maturazione le bacche di ginepro hanno bisogno di circa tre anni: è per questo che sulla stessa pianta si possono trovare bacche verdi immature e bacche nero-bluastre ormai mature. Il periodo della raccolta delle bacche è l’autunno, tra settembre e ottobre, e le bacche vanno poi fatte seccare all’ombra. Gli steli tagliati devono venir poi essiccati all’ombra, in un ambiente secco e ventilato; in questo modo manterranno a lungo intatto il caratteristico stimolante profumo. Da ricordare che il Ginepro è ricco di resina, olio essenziale, acido ossalico e malico. Le proprietà curative del ginepro erano già note agli antichi medici greci e arabi. La medicina popolare attribuisce altissimo valore curativo all’olio ottenuto dalla distillazione delle bacche e ne ipotizza grandi doti come rimedio per disturbi digestivi (impedisce la fermentazione intestinale e stimola l’appetito in caso di inappetenza), malattie respiratorie (ottimo calmante e sedativo della tosse), malattie delle vie urinarie e malattie reumatiche. Per uso esterno favorisce e stimola la circolazione periferica, è antisettico e disinfettante in caso di affezioni e irritazioni della pelle e agisce come cicatrizzante nella cura di tagli e ferite. Tra le molteplici forme in cui possono essere impiegate le bacche o le foglie di ginepro ne ricordo alcune in modo particolare: per infuso (contro acidità di stomaco, cattiva digestione, fermentazione intestinale, inappetenza), mettere in infusione un cucchiaino abbondante di bacche di ginepro essiccate e contuse in 250-300 ml di acqua bollente, dopo 8-10 minuti colare e berne 3 tazze al giorno; come decotto (contro eczemi, ferite, infezioni, irritazioni cutanee, piaghe, acne), fare bollire in un litro d’acqua, per 10 minuti, 50-80 g di foglie di ginepro essiccate e sminuzzate, togliere quindi dal fuoco, lasciare intiepidire e colare quindi procedere con i lavaggi; come bagno balsamico, purificante e stimolante, preparare un infuso concentrato di bacche di ginepro (20-30 g in un litro d’acqua) lasciare in infusione per 10 minuti, filtrare e versare nell’acqua del bagno calda; infine come deodorante e purificante dell’ambiente, bruciare in una ciotolina 40-50 g di bacche e foglie di ginepro secche.

Le bacche di ginepro si usano anzitutto nelle arti culinarie come spezie per piatti di selvaggina o per preparare marinate, salse e condimenti nonché per la fabbricazione di superalcolici quali gin e grappa di ginepro. Dalle sue bacche si estrae per distillazione un olio essenziale chiamato essenza di ginepro. Il residuo della distillazione trattato con acqua e concentrato sotto vuoto produce un liquido sciropposo chiamato estratto di ginepro. Per la produzione di un buon vino medicinale, lasciare a macero per 2 settimane, in un litro di buon vino bianco secco, 50 g di bacche di ginepro essiccate e contuse. Berne un bicchierino prima dei pasti. Nell’industria dolciaria le bacche sono usate per confezionare caramelle digestive.

Repertòre di èrbe e piante bergamasche de mangià (tratto dal libro “Profumi e sapori di un tempo”, a cura di Cristian Bonaldi con la consulenza di Bonaldi Ruggero e Innocenti Maurizio – Corpo Forestale dello Stato).