Modifiche al progetto: si parte con la Gromo-Foppane La Provincia lavora per avere il via libera a febbraio. Alta Valle Seriana - Rilanciare le realtà sciistiche dell'alta Valle Seriana e creare nuove opportunità per le piccole comunità dei paesi interessati: è questo l'obiettivo del progetto del nuovo comprensorio sciistico che interessa sette comuni Valbondione, Gandellino, Gromo, Oltressenda Alta, Ardesio, Vilminore e Colere , sostenuto dalla Provincia di Bergamo. E per ripartire in fretta l'intenzione è di concentrare le forze e puntare l'attenzione sul demanio sciabile sfruttabile in tempi brevi. Un progetto che nei mesi scorsi ha fatto discutere incontrando durante il suo percorso le obiezioni di ambientalisti e frequentatori della montagna. A destare perplessità sono soprattutto le cifre visto che si parla di un'operazione da 60 milioni di euro: 30 chilometri di piste su 13 chilometri quadrati di territorio con un ampliamento di 6 milioni di metri quadri delle aree sciabili a fronte degli attuali 21 milioni. Le zone interessate dalle nuove aree sciabili si trovano nelle località Avert, Vodala e Foppane a Gromo, Lizzola a Valbondione, Rigada di Oltressenda Alta, Val Conchetta a Colere e Teveno di Vilminore. Ma le cifre che hanno suscitato tanto clamore saranno sensibilmente riviste in modo da rimettere in moto al più presto l'industria del «turismo bianco».
Infatti con l'obiettivo di prendere visione direttamente di una delle zone strategiche del progetto e capire quindi quali siano gli sviluppi effettivamente concretizzabili, nei giorni scorsi una delegazione di consiglieri provinciali ha effettuato un sopralluogo in Valle di Scalve e Valle Seriana. Dopo una visita a Colere e Valbondione, i consiglieri si sono recati al rifugio Vodala, a 1.700 metri d'altezza, sopra gli Spiazzi di Gromo. Il progetto preliminare di fattibilità del comprensorio sciistico unico ha ricevuto l'approvazione anche dal Parco delle Orobie, ma con una condizione: non entrare nelle zone a protezione speciale (Zps) che interessano una buona parte del territorio in questione. Di fatto, invece di realizzare quattro piste tra Gromo, Ardesio, Oltressenda Alta e Foppane di Gromo, come si era pensato inizialmente, si creerà una sola risalita in quota da Gromo a Foppane che garantirà il collegamento con Colere e Lizzola senza andare a intaccare le Zps. La proposta del Parco delle Orobie sembra aver così messo d'accordo tutti e la Provincia si sta muovendo per fare in modo che il progetto venga approvato da enti e Amministrazioni comunali entro la fine di febbraio 2009 per portarlo successivamente in Consiglio provinciale.
Con questa alternativa – ha spiegato l'assessore provinciale all'Urbanistica Guido Fornoni – bisogna considerare che i costi preventivati si dimezzeranno poiché il demanio sciabile si amplierà del 17% e non del 30%. Da 60 milioni di euro si passerà a 30 milioni di euro circa: bisogna infatti togliere i costi delle piste che non si realizzeranno e i costi dell'innevamento artificiale che a una quota alta non si effettuerà». Parere favorevole anche da parte del presidente del Consiglio provinciale Emilio Mazza e dal presidente della seconda commissione provinciale Francesco D'Alessio. È intervenuto anche il proprietario degli impianti sciistici degli Spiazzi di Gromo, Angelo Testa, che ha invitato la delegazione al rifugio ed ha precisato: «Il progetto rilancerà le nostre montagne, molto belle ma poco conosciute e creerà ben 200 posti di lavoro, permettendo ai giovani di restare nei loro paesi senza dover andarsene per trovare un impiego». Un progetto ambizioso dunque, sul quale amministratori pubblici e operatori del settore puntano per lo sviluppo di questi paesi.
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