valle di scalve Ancora sul tetto del mondo. I formaggi bergamaschi confermano la loro leadership italiana e come già fecero due anni fa a Verona, sono gli unici lombardi a portare a casa una medaglia alle Olimpiadi internazionali del formaggio (con produzioni sopra i 600 metri di altitudine) che si sono concluse ieri pomeriggio a Oberstdorf, in Germania. Un trionfo quasi inatteso, vista l'agguerritissima concorrenza (quasi mille i prodotti provenienti da tutti i continenti in gara nelle diverse categorie) che gratifica ancor di più perché a vincere è stato un prodotto di nicchia, vero emblema di un territorio: la formaggella della Valle di Scalve. La severissima giuria internazionale l'ha infatti premiata con la medaglia d'argento, battendo forme di grande pregio nella categoria semidura, provenienti da Francia, Svizzera e Austria.
Una formaggella d'argento
Un trionfo doppio per i fratelli Latini di Bagnatica, che bissano l'argento di due anni fa nell'edizione di Verona con lo stracchino del Monte Bronzone. Ora si vedono riconoscere questo secondo alloro con la formaggella della Valle di Scalve, i cui aromi rivelano le erbe d'alta montagna, e che hanno affinato portandola alla maturazione ottimale (3 mesi). È una gioia incredibile anche per i 23 produttori della Latteria Sociale della Valle di Scalve, capitanata da Luciano Bettoni, che avevano consegnato ai Latini quella forma preziosa, ammiraglia di una produzione vastissima, che ieri ha raccolto la sua consacrazione internazionale. «Se la medaglia nell'edizione di Verona era stata una bellissima sorpresa – spiegano Luca e Stefano Latini, reduci dalla premiazione olimpica, con tanto di podio, alzabandiera e inno nazionale – questa in Germania per noi è davvero una consacrazione, perché se vincere è arduo, ripetersi è difficilissimo. Ci fa piacere che a trionfare sia un prodotto come la formaggella a latte crudo della Valle di Scalve, il cui valore forse è stato finora un po' sottovalutato: questo alloro lo condividiamo con Luciano Bettoni e i suoi bravissimi casari che producono questa straordinaria gemma di montagna».
«un successo per tutta la valle di Scalve»
«Quando è arrivata la notizia eravamo increduli – spiega Luciano Bettoni –: conoscevamo la validità del prodotto, ma sapevamo anche che all'Olimpiade la selezione è severissima e in gara ci sono centinaia di formaggi da ogni parte del mondo e produttori pronti a tutto pur di vincere. Questo successo nel più importante concorso caseario a livello mondiale ci ripaga dei grandi sacrifici che i nostri produttori hanno fatto in questi anni, superando anche momenti difficili. Credo che questa vittoria servirà a livello d'immagine, non solo ai nostri formaggi, ma all'intera valle». Soddisfatto Gerardo Beneyton, capo delegazione italiano all'Olimpiade in terra tedesca, una sorta di Ct del formaggio azzurro: «Sono contento per questa formaggella che tiene alto l'onore non solo di Bergamo, ma di tutta la Lombardia. Anche i Latini ormai sono una sicurezza: sono pochissimi infatti i partecipanti ad aver bissato il successo di due anni fa». Entusiasmo condiviso dall'assessore all'Agricoltura della Comunità montana Valle di Scalve, Alberto Arrigoni: «Un riconoscimento dovuto allo sforzo degli agricoltori che, lavorando con passione, sono stati in grado di produrre un formaggio eccezionale e di gettare le basi per un futuro produttivo di qualità».
Surclassati gli altri formaggi
Sul fronte del medagliere, pur non bissando l'exploit di Verona, l'Italia si conferma «superpotenza del formaggio» conquistando 23 medaglie, con valdostani, piemontesi e veneti ancora sugli scudi, mentre la Lombardia segna il passo nonostante ci fossero in gara gorgonzola, taleggio, strachitunt, formai de mut e bagoss: per fortuna che ci ha pensato la formaggella scalvina, che da cenerentola, in un mattino di ottobre sulle montagne bavaresi, si è trasformata in regina.
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