VALLE BREMBANA. C'è una legge regionale, la 8/2004, in cui viene riconosciuto il ruolo strategico del
turismo per lo sviluppo economico e sociale del territorio in particolare per quello montano (comparto in maggior sofferenza), e sono compendiate le risorse disponibili dalla Regione per il sostegno ed il rilancio del settore turistico. Accanto a queste opportunità, nasce l'esigenza di fare sistema. Perché, come sottolinea l'assessore al Turismo della Comunità montana di Valle Brembana Silvano Gherardi non ci si ferma soltanto a questa opportunità: se infatti un intervento è inserito nel discorso di sistema e dopo l'approvazione locale riceve anche le successive approvazioni provinciale e regionale, può anche ottenere un punteggio utile per l'accesso a risorse di altre leggi oltre alla 8/2004.
Fare sistema, dunque, conviene, anzi è la strada obbligata per pensare al futuro turistico con buone probabilità di successo, e l'assemblea della Comunità montana di Valle Brembana ha approvato il «programma di sviluppo turistico» di durata triennale, che sarà recepito nel più ampio programma provinciale nel quale saranno compresi analoghi documenti programmatici delle Comunità montane Seriana inferiore e superiore, di Scalve ed Imagna ed ancora della Provincia di Bergamo, arrivando al Sistema
Orobie governato da una cabina di regia che analizzerà i progetti pervenuti dal territorio stabilendo quindi delle priorità di finanziamento. Si parla di interventi strettamente riferiti al turismo che vanno dal recupero ambientale (recupero naturalistico o di sentieri e itinerari storici), a quello strutturale (edifici, alberghi, ristoranti, rifugi e quant'altro) ed infrastrutturale (impianti di risalita) e di promozione della storia, dell'arte e della produzione tipica vallare, in una visione integrata della realtà vallare da promuovere turisticamente per frenare lo spopolamento della montagna. Il progetto è stato impostato su un lavoro di ricerca a livello locale durato oltre un anno.
La Comunità montana ha battuto il territorio palmo a palmo, coinvolgendo in incontri e riunioni enti pubblici ed operatori privati di tutti i settori operativi vallari, distribuendo questionari e schede nelle quali sono state raccolte le richieste dei soggetti interessati con le quali è stato costruito il dossier approvato dall'assemblea comunitaria che dovrà essere recepito dalla Provincia per essere inserito nel più vasto carnet del Sistema Orobie. Voglio precisare - osserva ancora Gherardi - che alla proposta della Valle Brembana hanno aderito tutti i 38 comuni vallari, i Consorzi degli operatori turistici, alberghi, ristoranti, agriturismi,
bed & breakfast, società di gestione delle
stazioni sciistiche e degli impianti di risalita. Ciò è confortante perché sintomo di un cambio di mentalità, di abbandono di campanilismi per arrivare a sinergie condivise.
Il programma è articolato per proposte su quattro ambiti omogenei - dell'Alta Valle Brembana, di
San Pellegrino Terme e dell'Asta del Brembo, della
Valtaleggio e della
Val Brembilla, della
Valserina - con un programma proprio della Comunità montana (recupero sentieri, valorizzazione dei prodotti tipici, valorizzazione degli
itinerari storici e degli
itinerari cicloturistici) e con risorse necessarie di 1 milione 348 mila euro. E a proposito della forze dei numeri e degli investimenti, importante è il discorso dell'Alta valle Brembana che impiegherà 81 milioni di euro, oppure ancora quello riguardante San Pellegrino Terme (rilancio del termalismo) con 132 milioni di euro di cui 94 milioni a carico di operatori privati. Complessivamente, comprendendo anche altre voci, si arriva alla ragguardevole cifra di oltre 222 milioni euro. È un dato di spesa ipotetica - conclude Gherardi - per un programma molto ambizioso che per gli interventi ritenuti finanziabili avrà un contributo presumibilmente dell'80%. Auspicando in un sostanzioso contenuto economico della legge 8/2004. Era comunque importante per noi inserirci nel discorso del Sistema delle Orobie.