Val Brembana
Strade ripulite, ma nelle valli bergamasche resta l'allarme
A Gorno rientrano due famiglie sfollate, tre case inagibili. Colzate: sbloccata la via da Bondo a Barbata
(L'Eco di Bergamo - 13/06/2007)
La pioggia non ha smesso di cadere, ma la situazione nelle valli bergamasche è migliorata dopo il nubifragio di lunedì. Le zone più colpite a Piazza Brembana, Gorno, Colzate e Casnigo ieri mattina sono state interessate da lavori e sopralluoghi. Due le notizie positive per l'area di Colzate, della frazione Bondo e la zona di Colle Bondo, in comune di Casnigo , dove si sono verificate frane che hanno minacciato anche alcune case: è stata sbloccata della strada che da Bondo porta a Barbata, che permetterà l'accesso a chi abita nella zona sopra il paese. L'altra buona notizia è il rientro a casa delle dieci persone evacuate per via di alcune frane (almeno cinque) nella zona di Colle Bondo. Oggi, tempo permettendo, verrà rimosso anche il secondo blocco sulla strada a Colle Bondo. Intanto sono rimasti ancora fuori casa per un'altra notte, quella di ieri, i quattro componenti della famiglia (padre, madre, figlia e il marito di lei) costretta ad abbandonare l'abitazione subito dopo la frana che si è addossata alla parete posteriore dell'edificio. Ero nel piazzale antistante l'abitazione - dice ancora scossa la signora Cadeddu - quando ho visto una massa d'acqua marrone scorrere ai lati della casa, ho intuito subito cosa accadeva e subito dopo ho visto la frana scivolare verso il basso. Sono corsa in paese per cercare qualcuno che mettesse in salvo la mia vicina di casa. E pensare che mio marito appena prima era passato in macchina sulla strada dove è scesa la frana. L'ha scampata bella. Abbiamo trovato ospitalità in una casa di un impresario del posto dove trascorreremo ancora una notte. Domani, rimuoveranno il fango addossato alla casa e potremo riprenderne possesso.

In mattinata sul luogo dei dissesti sono tornati i sindaci dei due comuni interessati, Marziale Perolari per Colzate e Luca Ruggeri per Casnigo con i rispettivi tecnici comunali e il geologo Renato Caldarelli, che hanno effettuato un nuovo sopralluogo nei punti a rischio sia a Bondo che a Colle Bondo unitamente al geologo Michele Gargantini della Ster, giunto sul posto nella tarda mattina. A destare preoccupazione era anche un terzo fronte, presso la ditta Promatech, dove l'acqua piovana scesa da una valletta ha trasportato sul piazzale della ditta una gran quantità di detriti e ha scaricato nel Serio una quantità di materiale stimato in circa 3.000 metri cubi, che ha invaso per metà l'alveo del fiume. Il quadro dei disagi si completa con il blackout dell'energia elettrica verificatosi in mattinata, per alcune ore, nel capoluogo e nella frazione per via di interruzioni alla linea di 15.000 volt causate dal maltempo. A conclusione delle ricognizioni si è deciso, con procedura d'urgenza, per il ripristino della viabilità a Bondo (intervento svolto ieri) e il ripristino del tombotto della Somet (interventi a carico dei comuni interessati) mentre per il materiale defluito nel Serio provvederà la Regione con un proprio finanziamento.

È sceso a tre il numero delle case dichiarate inagibili a Gorno, tra la località Riso e la valle del Musso, a causa dello straripamento dell'omonimo torrente. Ieri - dopo che lunedì sera l'acqua ha eroso gli argini e portato via un tratto di circa 500 metri di asfalto in via Musso insieme ad alcuni pezzi di via dei Molini - altre due famiglie sfollate sono potute tornare, dopo le opportune verifiche, nelle proprie abitazioni. E con un sospiro di sollievo. Infatti non si sono manifestati altri temporali che avrebbero messo ulteriormente in difficoltà una comunità già in ginocchio, come continua a ripetere il sindaco Giampiero Calegari, per il nubifragio di lunedì. La situazione più critica, sul fronte degli smottamenti, resta quella nei pressi della vecchia laveria, in località Riso, nella zona della fonte Musso e appena sotto via Monsignor Guerinoni: le frane sono scese in prossimità di alcune case. Sempre ieri sono proseguiti i sopralluoghi, tra cui quello del dirigente della Ster (ex Genio civile) di Bergamo Claudio Merati, per verificare insieme ai vigili del fuoco di Clusone e ai tecnici comunali ulteriori rischi. Il ponte di via dei Molini, gravemente danneggiato, è transitabile a piedi solo dai residenti delle case al di là del torrente. Mentre la parte alta di via Musso - quella senza strada - rimane zona off-limits. Prosegue intanto l'invito del Comune a non bere acqua del rubinetto «in attesa di ulteriori verifiche all'acquedotto, ha precisato il sindaco, che oggi busserà alla Regione affinché «possa venire incontro alle esigenze del paese sia per gli interventi riparatori immediati che per quelli a lungo termine». Intanto nel torrente, da ieri mattina, è già al lavoro una scavatrice per mettere in sicurezza l'alveo. A Piazza Brembana gran lavoro ieri per ripulire scantinati e strade del centro da fango e detriti trascinati dall'acqua scivolata dai pendii del Monte Sole.

Il grosso del lavoro l'avevamo già fatto con i nostri uomini, alcuni volontari e una squadra con mezzi meccanici dell'impresa Regazzoni Mauro di Olmo al Brembo - ha spiegato il sindaco Gregorio Facchinetti ieri verso mezzogiorno -. Siamo a buon punto e presto dovremmo tornare alla normalità. Ieri al lavoro c'erano i proprietari delle case attorno alla chiesetta di San Carlo, la zona più colpita. Si sono comunque rilevati allagamenti anche negli scantinati delle casa in via Calvi e una sessantina di box nella piana sotto l'abitato. I danni non sono stati quantificati ma non sarebbero di grande entità. Sulla strada provinciale 1 Lenna - Mezzoldo, nel tratto fra Piazza Brembana e Olmo al Brembo si è lavorato per ripulire alcune vallette che avevano scaricato detriti. Sempre nella stessa zona una frana di circa tremila metri cubi è terminata nell'alveo del Brembo ma senza bloccare il corso del fiume.


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