Val Brembana
Cinque culle da record: Cassiglio rinasce

alta Val Brembana: nel 2006 baby boom eccezionale per i 119 abitanti. Non accadeva dal '69
"Qui si vive benissimo". Il sindaco: Bonus a ogni nato per tre anni.
(L'Eco di Bergamo - 10/01/2007)
Il futuro di Cassiglio ha i sorrisi di Andrea, Anna, Jasmine, Janine e Melissa, dei loro papà e delle loro mamme. Un anno come quello appena concluso, con cinque nascite, da queste parti - assicurano dall'anagrafe del piccolo Comune brembano - non si vedeva dal 1969 (ma allora gli abitanti era più di 150). E per una comunità che oggi conta 119 anime, cinque bebè sono quasi il 5% della popolazione: in proporzione, è come se un Comune di 5.000 residenti, San Pellegrino o Almenno San Salvatore, lo scorso anno avesse avuto ben 250 nascite. Un baby boom eccezionale, insomma: grazie alle giovani coppie che, in controtendenza decidono di restare ad abitare in montagna, e grazie anche al parto gemellare di Yannia Norton Morales, 28 anni, di origini cubane. Così Cassiglio può sperare di andare avanti e di non spopolarsi: qui, sulle rive dello Stabina, un ramo destro dell'alta Valle Brembana, il piccolo Cassiglio, famoso per i dipinti della "Danza macabra", rappresenta un po' un'isola felice. Negli ultimi anni la popolazione è sempre andata aumentando, i giovani non mancano, anzi - si dice in paese - "qua, al contrario, c'è scarsità di anziani". E il 2006 è lì a dimostrare tutto questo fervore della "cicogna". Il primo bebè, arrivato a febbraio, è stato Andrea di Paola Mortini, 31 anni e Luca Ruffinoni, 33 anni.

"Mia moglie Paola è originaria di Milano - dice Luca, cuoco a Piazzatorre e gestore di un bar in centro a Cassiglio - e forse avrebbe preferito abitare in un paese più grande. Ma alla fine sono riuscito a convicerla a restare qua. È vero, siamo un po' penalizzati per i servizi, ma, fatti due conti, qui la vita costa meno che in città. Se proprio dovessi lasciare Cassiglio sceglierei ancora un paese dell'alta valle". Dopo Andrea ci sono stati alcuni di mesi di pausa, prima di un fine anno coi botti: il 10 ottobre scorso l'arrivo di Anna, primogenita di Giuseppina Avogadro, 32 anni, originaria di San Pellegrino, e di Oscar Ruffinoni, 35 anni. "Ho lasciato San Pellegrino - dice Giuseppina - perché qui mi trovavo ancora meglio. I disagi non sono poi così tanti e a chi lascia la montagna per andare a vivere in città - a meno che lo faccia per lavoro - direi proprio che non ne vale la pena".

"Siamo penalizzati dalla carenza di servizi - aggiunge il marito Oscar, operaio alla Sanpellegrino - ma ricompensati da una qualità di vita decisamente migliore". Il 6 novembre, quindi, nella casa di Yannia Norton Morales, 28 anni, nativa di L'Avana (Cuba), e Gianpaolo Pellegrinelli, originario della Valle Imagna, arriva il doppio fiocco rosa con Jasmine e Janine. Gianpaolo e Yannia si conoscono dal 2000 e sono convolati a nozze nel luglio 2005. Lui, appassionato di cani di razza (ne possiede 24 tra huskies e maremmani) voleva un'abitazione con grandi spazi dove poter tenere anche i suoi amici a quattro zampe. "Ho cercato casa per quattro anni in Val Seriana e in Valle Imagna - dice Gianpaolo, di professione fotografo (conosciuto come G. P.) -. Finalmente ho trovato quella ideale nella Valle di Cassiglio. Cercavo anche un luogo che potesse essere il sogno dei miei futuri bambini: una casa in montagna dove poter tenere gli animali. E qui, da un punto di vista ambientale, è fantastico".

"Ci troviamo bene - aggiunge Yannia, laureata e infermiera professionale al Policlinico di Ponte San Pietro - nonostante la distanza dal posto di lavoro". Ha meno di un mese, invece, la piccola Melissa, nata il 18 dicembre scorso, da mamma Barbara Regazzoni, 26 anni, e da Michele Valcher, 33 anni, meccanico a Olmo al Brembo. "Faccio l'operaia a Villa d'Almè - dice Barbara - ma fare la pendolare qui in valle non mi pesa. A volte mancano un po' le comodità che ci sarebbero abitando più vicino alla città, ma alla fine, si preferisce stare qui; al massimo ci si organizza coi vicini di casa, perché è come essere in una grande famiglia". "E poi c'è un gruppo di giovani molto attivo - continua Barbara - per cui il paese è vivo e le iniziative non mancano".

Contento, naturalmente, di questo baby boom il sindaco Fabio Bordogna. "Cinque bimbi tutti in un anno - dice il primo cittadino, 39 anni, operaio in una falegnameria a Piazza Brembana - sono stati proprio una sorpresa positiva. Grazie a loro ma anche alle nuove famiglie che arrivano ad abitare in paese (lo scorso anno una coppia di anziani dal Milanese, ndr), Cassiglio è in continua crescita e questo lascia ben sperare per il futuro. In due anni abbiamo avuto un incremento di 12 persone, e per un Comune con poco più di cento abitanti è tantissimo". "I giovani qui non mancano e si danno un gran da fare - continua Bordogna - per il Comune, la parrocchia e nelle associazioni. E poi c'è un forte senso di solidarietà tra tutti. Forse questo è un po' il segreto che negli ultimi anni ha evitato lo spopolamento. Anche se occorre sacrificarsi e adattarsi; e chi si ferma da noi lo sa. Io, per esempio, ho lasciato il lavoro alla "Brembo" perché sarei dovuto andare fino a Mapello e ho cercato un'occupazione qui in alta valle".

Ma l'arrivo dei cinque bimbi, per il Comune, ha - per così dire - anche un risvolto economico. L'Amministrazione, infatti, proprio per sostenere le giovani coppie, dà un contributo di 500 euro ai bimbi fino a tre anni di età. "Per un piccolissimo Comune come Cassiglio è uno sforzo economico non indifferente - spiega Bordogna -, ma lo facciamo più che volentieri e aiutiamo tutti. Con la speranza - conclude con una battuta - che restino ad abitare in paese anche nei prossimi anni".



E anche Averara può sorridere: la cicogna è tornata dopo quattro anni

Quattro anni e due mesi senza un bebè. Dal 14 ottobre 2002 Averara, piccolo centro dell'alta Valle Brembana di poco meno di 200 anime, non nasceva nessun bambino. Culle vuote, per quattro lunghi anni e registro dell'anagrafe desolatamente in bianco. Ma la fine del 2006 e l'inizio di quest'anno hanno finalmente consentito di interrompere il periodo senza "cicogna". Il 13 dicembre scorso è nata Chiara, da mamma Laura Lazzaroni e da papà Erik Regazzoni. Nella loro casa di via Valle, poco oltre lo storico nucleo abitato di Redivo, la frazione di Averara con la famosa "Dogana veneta", ora sono in quattro: Erik, Laura, Michele che ha quattro anni e la piccola Chiara. E nella notte di Capodanno, esattamente alle 3,20 del 1° gennaio, all'ospedale di San Giovanni Bianco è venuta alla luce Fabiana Stanica, primogenita di Katalina Maria e Gheorghe, di origini rumene. È "il primo bimbo straniero nella storia di Averara" assicurano dalla sede municipale.

Ma il merito di aver interrotto quattro anni di culle vuote spetta a Laura Lazzaroni, 31 anni, impiegata a Piazza Brembana, cittadina "doc" di Averara, ed Erik Regazzoni, 34 anni, operaio nella falegnameria del padre a Olmo al Brembo, paese di cui è originario. "Le coppie più giovani - spiega il sindaco Ettore Baschenis - in genere convolano a nozze e poi lasciano il paese per motivi di lavoro. Questo succede soprattutto se lui sposa una ragazza che viene da fuori paese: difficilmente lei accetta di venire ad abitare ad Averara. Fortunatamente ci sono ancora giovani disposti a restare qui, come Laura ed Erik. D'altronde i servizi, anche se non sono proprio sotto casa, restano comunque vicini, a Olmo al Brembo o a Santa Brigida". "Purtroppo la maggior parte dei giovani lascia il paese una volta sposato - dice Laura -. Noi, invece, abbiamo scelto di restare. Io, prima lavoravo a Bergamo, poi ho trovato impiego a Piazza Brembana, così tutto è diventato più facile ed essendo il lavoro vicino a casa siamo potuti restare ad abitare ad Averara". Così la "cicogna", grazie a Laura ed Erik, ha finalmente colmato il vuoto che da quattro anni si era creato ad Averara: Chiara va ad aggiungersi alla piccola compagnia di bambini e ragazzi che vivono ad Averara, quattro delle scuole medie, otto che frequentano le elementari e cinque all'asilo.


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