Valle Brembana: partito con molte perplessità e numeri abbastanza esigui, il servizio di trasporto pubblico a chiamata in alta Valle Brembana è finalmente decollato, arrivando a un significativo aumento delle corse e a un quasi pareggio dei costi, rispetto a un deficit piuttosto marcato nel 2005. Il "taxi pubblico" in valle quindi funziona: i residenti cominciano ad affezionarsi all'idea di viaggiare così e anche la prenotazione obbligatoria (con una telefonata o sul sito internet entro le 17 del giorno precedente) non costituisce più un peso o ostacolo, specie pensando alla comodità e alla convenienza del servizio. In effetti, seppur vincolato a corse feriali e a orari fissi e predeterminati (nelle ore di morbida del mattino nel periodo invernale-scolastico e nelle ore di morbida del pomeriggio nel periodo estivo), viaggiare in taxi al costo di un biglietto del bus (da 1,20 a 1,50 euro) è un lusso che i brembani cominciano ad apprezzare. Più delle considerazioni e dei giudizi parlano i fatti: secondo i dati dell'assessorato provinciale ai Trasporti, si è passati dai 453 clienti che hanno usufruito del servizio nel 2005 ai 582 del 2006, con un incremento medio mensile di oltre il 7%. Di più: si è passati dai 4.662 chilometri di percorrenza del 2005, ai 7.700 del 2006, mentre anche l'introito dei biglietti venduti è cresciuto sensibilmente, con un incasso che è lievitato da 690 a 800 euro.
E, a proposito di mesi più «gettonati», nel corso di 12 mesi le abitudini degli utenti sono cambiati radicalmente: nel 2005 risultavano infatti più chiamate in ottobre e novembre, l'anno successivo il picco è stato rappresentato da gennaio con 93 utenti (l'anno prima il servizio era partito da marzo), con ottimi riscontri anche a maggio (68 passeggeri) e luglio (65). "Non siamo ancora arrivati a coprire completamente il costo del servizio – ricorda Maurizio Felici, responsabile del Servizio trasporti della Provincia - ma siamo sulla buona strada. Se infatti nel 2007, il trend positivo continuerà e verranno superati i 700 utenti, potremo dire di aver almeno pareggiato i costi. Dopo un primo periodo di rodaggio, in cui il servizio non era neppure conosciuto da tutti, oggi possiamo davvero ritenerci soddisfatti dell'incremento delle corse, dato che si registra un +44% nel 2006 rispetto al 2005. La filosofia di questa iniziativa è quella di garantire collegamenti secondo le reali necessità degli utenti evitando corse a vuoto e con un "prezzo politico" assolutamente accattivante, perché al prezzo di un biglietto di un bus si può viaggiare in taxi con tutte le comodità conseguenti.
Oggi il servizio chiamata collega
Piazza Brembana rispettivamente a
Valtorta,
Mezzoldo,
Cusio,
Roncobello e
Foppolo, con relative fermate intermedie. In assoluto la tratta più richiesta nel 2006 è stata quella che, in arrivo o in partenza da Piazza Brembana, raccoglie utenza da
Averara e da Roncobello. Il servizio è prenotabile, per corse dal lunedì a sabato, entro le 17 del giorno precedente alla corsa, al numero verde 800.180.048 o al sito www.bergamotrasporti.it e viene erogato anche per un solo utente. "Avevamo pensato a questa alternativa all'autobus tradizionale - spiega l'assessore provinciale ai Trasporti e agli Affari generali Roberto Chiorazzi - perché in determinati comuni dell'alta Valle Brembana la frequenza non era costante, e non si giustificava più la presenza della linea. Il servizio alternativo è partito in sordina, ma era comprensibile qualche mese di rodaggio: non avevamo dubbi che alla fine avrebbe preso piede, visti gli innegabili vantaggi che comporta. In pratica dal disagio di avere pochi mezzi a disposizione si è passati a un quasi privilegio, perché in questo modo si viaggia più comodi, impiegandoci anche meno tempo". E visti i risultati che cominciano ad arrivare, anche dalle Valli Seriana e soprattutto Imagna si comincia a chiedere di estendere il servizio: "Visto il successo dell'iniziativa - conviene l'assessore Chiorazzi - valuteremo di estenderlo in altre valli, sempre compatibilmente alle risorse. Naturalmente occorrerà rinegoziare con i gestori dei vari territori, ma l'alta Valle Brembana è stata un ottimo laboratorio per esportare un modello che alla fine si è rivelato di qualità".