Porte aperte all'acqua. I bacini montani hanno aperto ieri le paratie dei loro bacini montani per il rilascio di milioni di metri
cubi di acqua. Complessivamente dalle varie strutture di proprietà di Enel, Aem, Edipower ed Edison saranno rilasciati 93,35 milioni di metri
cubi d'acqua contro i 47,22 che erano stati previsti inizialmente. Fino all'8 luglio, l'Enel rilascerà 3,6 metri cubi di acqua nel Serio
contro i 2,3 previsti inizialmente; 0,96 contro 0,56 milioni metri cubi nel Brembo, 20 milioni di metri cubi nell'Adda contro gli 11,2 previsti;
e 20,25 milioni di metri cubi nell'Oglio contro i 3,6 previsti. Aem scaricherà 16 milioni di metricubi contro i 9 previsti. Aumenti di portata d'acqua nell'Adda ci saranno anche da parte di Edison e Edipower. «Una boccata d'ossigeno per l'agricoltura lombarda. L'apertura dei bacini di montagna da parte dei gestori è un fatto importante.
la Centrale Idroelettrica di Carona
Non posso che esprimere la mia soddisfazione per il mantenimento dell'impegno preso con i nostri agricoltori. Resteremo vigili e attenti per monitorare una situazione che resta comunque difficile e complessa». Viviana Beccalossi, vicepresidente e assessore all'Agricoltura della Regione Lombardia, ha commentato ieri l'avvio avvenuto ieri del rilascio aggiuntivo d'acqua dai bacini idroelettrici da parte dei gestori, che nel giro di quindici giorni consentirà di raggiungere complessivamente 95 milioni di metri cubi erogati, in linea con quanto deciso nei giorni scorsi. «Ho presentato in Giunta, di concerto con l'assessore regionale alle Reti e Servizi di Pubblica Utilità, Maurizio Bernardo - ha aggiunto la Beccalossi - l'attività svolta dalla Regione. Siamo in contatto costante con le organizzazioni professionali agricole e proprio ieri i nostri tecnici si sono riuniti ad un tavolo comune con i loro rappresentanti e gli esperti dell'Unione regionale delle bonifiche, irrigazione e miglioramenti
fondiari, per proseguire l'attenta attività di controllo e per raccogliere ogni elemento utile che giunge dalle differenti realtà territoriali.
Da parte delle organizzazioni professionali agricole è stato condiviso il metodo di lavoro e si è riconosciuto lo sforzo compiuto da tutti i soggetti chiamati in causa. Condivido le apprensioni degli agricoltori lombardi e garantisco che stiamo ponendo in essere ogni tipo di intervento
utile, quanto meno, a tamponare l'emergenza con cui si trovano a dover fare i conti. A tal proposito invito Guido Bertolaso, capo del Dipartimento
nazionale della Protezione civile a partecipare alla riunione di giovedì a Parma per capire quanto grandi e legittime siano le preoccupazioni della
Lombardia, la più importante regione agricola italiana».