Aglio Orsino

Allium ursinum

In dialetto è conosciuto come “L’ai de l’ors”

Piantina officinale commestibile bulbosa, erbacea perenne che raggiunge 20-40 cm in altezza, con fiori bianchi a forma di stella e foglie larghe e lunghe fino a 20 cm, delicate e setose appartenente alla famiglia delle Liliacee dalle molteplici proprietà. Le sue foglie emettono un aroma più delicato rispetto al bulbo dell’aglio coltivato, mentre i suoi fiori hanno un profumo più intenso. Il bulbo, a sua volta, ha un sapore molto simile all’aglio, anche se più delicato. Un habitat tipico dell’Allium ursinum sono i boschi umidi di latifoglie e non in pieno sole, oppure lungo i ruscelli ombreggiati. Lo si trova dal piano a 1500 metri. Una curiosità: il nome ursinum deriva sicuramente dagli orsi che, al termine del periodo di letargo si cibano di questa piantina per depurare il loro organismo dalle tossine del lungo sonno invernale. In campo terapeutico, medici ed esperti di alimentazione riconoscono a questo tipo di aglio la capacità di abbassare il tasso del colesterolo, di purificare il sangue, di agire da antibiotico ed anti micotico disintossicando l’organismo da parassiti (funghi e batteri nocivi) ma anche dai metalli pesanti. Può essere impiegato fresco per combattere i dolori reumatici, i catarri bronchiali, i vermi dei bambini. Esso inoltre si propone come regolatore del ritmo cardiaco in quanto è un ipotensivo. Contro i dolori reumatici consigliamo di schiacciare 25 gr di bulbi in un mortaio e mescolarli con 50 gr di olio di oliva caldo assieme al succo di un limone. Dopo aver bene amalgamato il tutto si passi a massaggiare per 5-10 minuti la parte indolenzita, quindi si ricopra la stessa con una pezza di lana calda o un termoforo.

Contro la caduta dei capelli e per depurare la pelle si prepara un infuso con una manciata di foglie fresche (un cucchiaio essiccate) in una tazza di acqua bollente; coprire la tazza e lasciare in infusione per una decina di minuti; filtrare, dolcificare e berne 3 tazze al giorno. Oltre a ciò contiene minerali in quantità, vitamine del gruppo A, B, C, PP e similormoni (ottimo per la menopausa). Inoltre, nell’antichità, secondo credenze popolari aveva il potere di scacciare spiriti maligni e streghe. A livello industriale, questa pianta viene impiegata nella realizzazione di repellenti e disinfettanti. Nell’ambito culinario le foglie vengono raccolte in primavera e utilizzate fresche; i bulbi invece, per essere conservati, si possono essiccare esponendoli al sole dopo averli tagliati in due parti. Sminuzzato in piccoli pezzi, l’aglio orsino dona un tocco di sapore alle insalate verdi e soprattutto alle patate lessate. Tritato e unito al burro regala un gusto delicato al pesce; ottimo spalmato sul pane tostato. Sempre tritato si può aggiungere ad alcuni formaggi morbidi trasformandoli in particolari formaggi erborinati, dal sapore unico. È delizioso se aggiunto alle zuppe, ai sughi, alle frittate.

Repertòre di èrbe e piante bergamasche de mangià (tratto dal libro “Profumi e sapori di un tempo”, a cura di Cristian Bonaldi
con la consulenza di Bonaldi Ruggero e Innocenti Maurizio – Corpo Forestale dello Stato)