Caccia e Roccoli nelle vallate bergamasche

Nell’ eta’ primitiva, la fame, il freddo ma sopratutto la difesa da animali feroci, obbligarono l’uomo a cacciare armandosi di pietre, clave o bastoni. Con lo sviluppo della pastorizia e dell’agricoltura la caccia perse il suo carattere di essenzialita’ e divento’ almeno nei paesi ritenuti piu’ progrediti, attivita’ fisica e sportiva. La storia della caccia dell’eta’ primitiva fu tramandata infatti attraverso graffiti lasciati sui muri delle grotte dove l’uomo abitava. Ma l’origine caratteriale e principale della caccia risale al medioevo, quando queste era praticata esclusivamente da feudatari latifondisti che si dedicavano principalmente alla caccia di selvaggina”grossa” (cervi, cinghiali ect.). Quindi popolani e contadini non potevano praticare la caccia se non con rarissimi eccezzionali permessi, consentiti dai loro “padroni”. Ma la fame che era molta spinse molti a dedicarsi alla caccia di piccola selvaggina (trascurata dai latifondisti). Cosicche’ Contadini e Boscaioli che venivano a stretto contatto con la natura e quindi ne conoscevano ritmi e frequentazioni (volatili in primis) cominciarono a costruire trappole per catturarli.

Dai lacci, alle reti si passo’ brevemente alla costruzione dei Roccoli che non erano altro che architettura rustica e spontanea che la conformazione montana del territorio consentiva e favoriva; costituiti principalmente da una costruzione a forma di torretta, avvolta da alberi, arbusti o erbe rampicanti per nasconderne la visibilita’, intorno filari di alberi a fila circolare che si intersecavano tra loro ai cui rami venivanoappese gabbie di richiamo, tutt’attorno il prato ben tenuto, tagliato e curato…. insomma una vera bellezza.

Questi Roccoli vennero costruiti dove gli uccelli avevano l’abitudine di fermarsi o passare queste “opere d’arte” inserite perfettamente nel territorio subirono continue trasformazioni sempre piu’ funzionali allo scopo di catturarne i volatili e quindi questo significava mangiare e sopravvivere per parecchie persone che venivano da diverse localita’. Si puo’ tranquillamente dire che i roccoli sono stati il frutto di conoscenze molto importanti e che purtroppo e ripeto purtroppo i ritmi della vita di oggi stanno portando in buona parte al loro abbandono e disfacimento. Riassumendo la Caccia e i Roccoli in particolar modo furono e sono stati una componente molto importante della vita vallare.

I piu’ noti e conosciuti Roccoli in Val Brembana si trovano nella zona di Miragolo (Zogno), Camerata Cornello, Sussia (San Pellegrino Terme), Brembella, Pianca, Oneta, Monte Badile (Branzi), Valnegra, Roncobello, Ornica, Torcola (Piazzatorre) e Mezzoldo.

Altro tipo di discorso vale per la caccia praticata in Alta Montagna, qui si tratta di pura passione che si svolge in ambienti naturali a volte quasi irreali per i suoi silenzi e la stupenda bellezza di un territorio ancora incontaminato. Il cacciatore che va in montagna ha pero’ dovuto per poter esercitare la sua passione e quindi sopravvivere con essa, incontrare Politici, Sindaci, Ambientalisti che lo hanno “obbligato” forse in maniera anche giusta a rispettare regole, permessi e date che hanno portato pero’ inevitabilmente il cacciatore a essere sempre meno libero di girare e anche di sognare e sicuramente lui stesso a diventare in un futuro vicinissimo “specie in estinzione”. Un discorso invece molto particolare tornando indietro nell’articolo lo merita il discorso legato al volo degli uccelli…. Gli uomini fin da tempi remoti ebbero sempre motivo di meraviglia e ammirazione per il volo inteso come Dominio degli Spazi, cercando di studiare i significati e i modi del volo degli uccelli. Le Migrazioni. Infatti suscitarono e tutt’ora suscitano fantasia ed emozione. Quindi oltre a praticare la caccia il cacciatore nella stragrande maggioranza dei casi ha sempre rispettato gli (animali uccelli) in particolar modo le specie protette per non alterare l’equilibrio di un mondo, quello della natura che ha bisogno do noi, ma che noi abbiamo un estrema se non vitale necessita’ di essa.

Alcuni nomi di uccelli in dialetto Brembano:
Becafich – Capunigher – ol Ciuci’ – Morat – Franguel – Logari’ – Passeru’ – Picial – Stornel – Durd – Amarot – Gasetina