dati del 2007 confermano l'effetto Orio: arrivi cresciuti del 10% Nelle zone del lago presenze lievitate del 60%. Balzo dei romeni
Numeri da record per il turismo orobico: i dati elaborati dall'Osservatorio provinciale relativi al 2007 offrono un panorama positivo dopo la mezza «doccia gelata» del 2006, in cui si era evidenziata una sostanziale flessione della crescita turistica. Per il 2007 invece la crescita è su tutti i fronti a due cifre, merito anche dei 5,8 milioni di passeggeri di Orio a Serio da 83 destinazioni.
Un milione di italiani
Più 10% per gli arrivi, che superano i 700 mila, e più 13,2% per le presenze: un dato dovuto in gran parte all'aumento degli stranieri, che è del 19%, ma anche dei turisti italiani, che supera il 10%. Complessivamente sono entrati in Bergamasca un milione di turisti italiani e più di 500 mila stranieri; la metà dei primi proviene dalla Lombardia, mentre gli inglesi sono i principali visitatori stranieri seguiti da tedeschi, francesi, spagnoli e norvegesi.
Le variazioni di provenienza rispetto al 2006 presentano un vero e proprio boom di romeni che sono più che raddoppiati, ma anche di polacchi, russi e spagnoli. La permanenza media è 2,3 giorni, in leggera crescita rispetto ai 2,29 del 2006. I tre sistemi turistici registrano tutti forti incrementi, in particolare la montagna e i laghi: il picco è rappresentato dal numero di stranieri che hanno soggiornato nelle zone lacustri, aumentati del 60%. «Il dato delle presenze è eccezionale, probabilmente mai raggiunto negli ultimi decenni – spiega Andrea Macchiavelli, docente dell'Università di Bergamo e responsabile dell'osservatorio – la novità è che l'attenzione degli stranieri in arrivo da Orio si sta espandendo a tutto il territorio e non più solo alla città».
RICETTIVITA': qualità migliore
Più di cinquecento strutture e 22 mila posti letto il dato del 2007, che vede una crescita del 10% in quanto a numero di strutture e 5% per i posti letto. La parte del leone la fanno gli alberghi con più del 50% dei posti, seguiti dai campeggi che raccolgono il 25%; mentre i bed & breakfast sono passati in cinque anni da 100 a più di 500. È in atto un processo di riorganizzazione e riqualificazione dell'offerta – spiega Macchiavelli – al decremento quantitativo degli alberghi sul medio periodo corrisponde un aumento qualitativo, cioè delle strutture a tre o quattro stelle rispetto al totale, che sono sempre più affiancate da offerte alternative come agriturismi e bed & breakfast. Una tendenza che si verifica in tutto il territorio, a dimostrazione che stiamo parlando di turismo di vacanza e non prevalentemente di viaggi di lavoro».
Crescita più consapevole
Soddisfazione, ma anche consapevolezza che c'è molto da lavorare per mantenere questi ritmi: è stato questo il tono dei commenti ai dati del rapporto 2007: «La fase critica è terminata, gli stranieri sono in aumento, e la crescita prima spontanea sta diventando più consapevole, ora però occorre rimboccarsi le maniche e gestire questi flussi con una strategia» ha concluso Macchiavelli, mentre l'assessore alla Cultura del Comune di Bergamo Enrico Fusi ha aggiunto: «Si impone un cambiamento di mentalità, ci si presenta un'opportunità da non perdere per far emergere il potenziale della nostra terra». L'obiettivo lo ha sintetizzato Renato Ravasio, di Sacbo, la società dell'aeroporto di Orio: «La curiosità e i voli a prezzi bassi inducono i turisti a scegliere Bergamo. È essenziale convincerli a tornare, far sì che la curiosità diventi interesse e soddisfazione».
«I numeri dimostrano che il lavoro di questi anni ha pagato, e che Bergamo è una zona di grande interesse – ha affermato l'assessore provinciale al Turismo Tecla Rondi – continueremo a lavorare per affinare il nostro osservatorio perché il monitoraggio del fenomeno è essenziale per capire come muoverci.
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