Produrre energia nucleare con l'uranio delle Alpi Orobie. Un'ipotesi che è stata rilanciata dal presidente della Confindustria
di Sondrio Corrado Fabi attirato dal versante valtellinese della riserva di minerale radioattivo più importante d'Italia. Dalla parte opposta c'è la Valle Seriana, con i giacimenti di uranio che due anni fa hanno fatto gola all'australiana Metex e che restano appetibili. Ma non verranno toccati, assicura l'assessore provinciale Guido Fornoni. «Per ora escludiamo un'ipotesi di questo tipo - dice Fornoni. - Dobbiamo tenere in considerazione la posizione degli abitanti che non vogliono che le miniere vengano aperte.
Non crediamo che la Valle Seriana sia adatta per estrarre uranio e non abbiamo ricevuto richieste di questo tipo». Anche la Confindustria
bergamasca fa sapere «che non ci sono strategie in questo senso». Soddisfatti per la posizione degli industriali e della Provincia i Verdi. «Il futuro
della Val Seriana non è nel farne una grande miniera di uranio - spiega Michele Saponaro, consigliere regionale dei Verdi. - Diverso e preoccupante
è la posizione degli industriali di Sondrio e qui dovrebbe essere la Regione a chiarire che il nucleare di vecchia concezione, che è poi l’attuale che si basa sullo sfruttamento dell’uranio, è fuori corso. Sarebbe una tragedia anche economica per la nostra regione riproporlo nella produzione di materia prima e di energia».
Con il ritorno al nucleare annunciato dal ministro dello Sviluppo economico Claudio Scaiola che non tiene in considerazione il fatto che gli italiani nel 1987 hanno votato un referendum per l'abbandono della produzione di questa forma di energia, si potrebbe riaprire la questione dello sfruttamento delle miniere di uranio in Val Seriana. Sotto la terra di Novazza, frazione del piccolo paese di Valgoglio, c'è uno dei giacimenti di uranio più importanti d'Europa. Il metallo radioattivo aveva attirato la Metex, una multinazionale, dopo aver esplorato i deserti dell'Africa meridionale, l'Australia e il Sudamerica aveva deciso di andare a scavare proprio in Val Seriana.
Si era pero' scontrata con l'opposizione serrata degli abitanti e delle istituzioni che avevano bloccato il progetto. L'intenzione di estrarre uranio dalle Alpi Orobie nacque con l'Agip. Ma dopo le resistenze dei bergamaschi, durate 5 anni, l'idea venne scartata. L'impatto sul territorio, infatti, sarebbe stato devastante per la popolazione. L'estrazione del metallo provoca problemi di radioattività, possibile dispersione del minerale nelle falde acquifere e la fuoriuscita del radon, un gas altamente pericoloso che si sprigiona dalla disgregazione dell'uranio.
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