Val Brembana
Fiera di San Matteo - A Branzi l'esposizione va oltre il formaggio
Record di bovini esposti alla fiera zootecnica: tornano anche gli allevatori di Foppolo e di Valleve
(L'Eco di Bergamo - 24/09/2006)
Per l'edizione 2006 della mostra delle bovine di razza bruna a Branzi è stato un ritorno ai bei tempi, per partecipazione di aziende, con un conseguente incremento dei capi in concorso, e per visitatori. Complice del rinnovato interesse è la combinazione della "Fiera di San Matteo", che si chiude oggi, che unisce al momento economico, dalla zootecnia alla produzione di formaggi, momenti di confronto e spunti anche per i non addetti ai lavori.

Si è detto di incremento di capi alle stanghe e per la cronaca ne sono stati presentati 240 di undici aziende. Hanno infatti partecipato alla mostra anche allevatori di Foppolo e Valleve che da anni erano assenti per difficoltà di trasporto degli animali alla fiera. Questo come effetto di nuova sensibilità delle amministrazioni pubbliche - nel caso, i due sopra citati Comuni, mentre Branzi ed Isola di Fondra sono presenti da sempre - verso il settore agricolo del quale si sta riscoprendo la valenza economica, ecologica e perciò turistica. Il rinnovato interesse pubblico per il settore primario si sta notando a tutte le rassegne zootecniche della montagna e che viene evidenziato nei discorsi ufficiali. Ieri a Branzi ha preso la parola l'assessore provinciale all'agricoltura Luigi Pisoni che ha richiamato l'attenzione degli allevatori sul futuro della zootecnia ed in particolare di quella montana per la fruizione delle risorse del nuovo piano di sviluppo rurale dell'Ue. Il presidente della Comunità montana di Valle Brembana Piero Busi ha ribadito l'impegno dell'ente comunitario per il sostegno alle produzione tipiche brembane, mentre il sindaco di Branzi Gabriele Curti ha dato il benvenuto ai presenti in fiera.

La fiera di Branzi si è anche distinta per qualità della produzione, sottolineata e commentata al momento delle premiazioni dal direttore della giuria ed esperto nazionale di razza Vitangelo Gentile chiamato ad un compito veramente difficile per la formulazione delle classifiche. "Ottima genealogia, morfologia di alto livello con capi ben strutturati e possenti anche nel giovane bestiame - ha affermato - e alta funzionalità per conformazione". Qualità in ogni caso non arrivata per caso, mafrutto di selezione e corretta gestione delle stalle. Su tutte è svettata l'Azienda Monaci Sebastiano e Fratelli di Branzi -una settantina di capi stallati - che si è aggiudicata ben sei dei dodici primi premi di categoria, oltre al Premio APA Service (miglior produzione di una bovina, con 82 quintali di latte, lo scorso anno, alla seconda lattazione). Un grosso successo anche per l'Azienda Cattaneo Annamaria di Branzi con tre primi premi di categoria e l'ambo della Reginetta del giovane bestiame (Marzia, una giovenca) e della Regina della mostra (Debora, pluripara in latte da 4 a 10 anni), ed infine il primo premio per la miglior mammella. Due primi premi di categoria infine per l'Azienda Cattaneo Ivano ed uno per l'Azienda Cattaneo Alfio. In uno spazio ricavato nel corso delle operazioni di qualifica dei capi, si è tenuta anche una gara di mungitura a mano. Nove i partecipanti: ha vinto Alfio Cattaneo con 6,2 litri di latte munti in tre minuti.

Quest'oggi a Branzi l'asta casearia

Quest'oggi alla Fiera di San Matteo la scena sarà occupata dai formaggi. Ieri nella prima delle due giornate è stata aperta una mostra sugli alpeggi e si è svolta la degustazione guidata dai maestri assaggiatori Onaf del Branzi e del Formai de Mut dop. Di degustazioni se ne sono dovute fare addirittura due per soddisfare la richiesta dei visitatori. Affollatissima ancora la "casera" allestita sullo spazio esterno alla tensostruttura, dove il casaro Lodovico Monaci - che con Francesco Maroni della Latteria sociale di Branzi Casearia ha dato apparto per l'organizzazione degli spazi fieristici - ha tenuto lezione di caseificazione. E grande attenzione è stata dedicata pure allo stand di lavorazione delle ardesie. "Sono stati curati i dettagli - ha commentato Demetrio Cerea, responsabile di Zogno della Coldiretti - ed i visitatori dimostrano pieno gradimento". Nella vicina casera della Latteria sociale, poi, per tutta la mattinata ha lavorato la giuria Onaf impegnata nella valutazione della produzione fresca e stagionata 2006 del Branzi e del Formai de mut. "Ho seguito i lavori - ha osservato Francesco Maroni- ed ho raccolto osservazioni veramente confortanti sulla qualità dei due formaggi". Oggi saranno rese note le classifiche e si entrerà anche negli aspetti tecnici con il convegno "Vivere la montagna tra passato e futuro: alla riscoperta delle tradizioni" e perciò delle produzioni casearie. Seguiranno le "aste" di alcune partite dei due formaggi e quindi le premiazioni dei produttori dei formaggi, della bovina regina della mostra, della gara di mungitura e del "Casaro d'oro" 2006. Per tutta la giornata, infine, visite agli stand e degustazioni guidate della produzione casearia.


Formai" in gara: trionfa Valleve
Branzi: folto pubblico alla fiera di San Matteo Primo sul podio l'alpeggiatore Angelo Riceputi

BRANZI Formaggio orobico protagonista in tavola e anche utile "esca" per i turisti. Infatti dopo la giornata di sabato dedicata al latte, o meglio alle bovine che ne sono le principali produttrici, ieri la fiera di San Matteo di Branzi ha centrato l'attenzione sul formaggio, in particolare il formai dè mut dop e il branzi. Un momento tecnico e insieme goloso che ha degnamente concluso la sagra branzese grazie alla folta partecipazione di visitatori e operatori zootecnici che hanno seguito con profondo interesse il convegno "Vivere la montagna tra passato e futuro: alla riscoperta delle tradizioni" e con entusiasmo l'asta dei formaggi. Un'asta, sì, com'era oltre un secolo fa quando a Branzi convenivano i produttori valtellinesi del formaggio bitto, quello storico delle Valli di Albaredo e Gerola, testimonianza singolare della valenza commerciale della "piazza casearia" di Branzi. Il formaggio dunque, che ha fatto bella mostra nelle forme sistemate sulle "scalere" allestite nella tensostruttura, il formaggio nella storia e nella realtà attuale con proiezione nel futuro. Ha ricostruito la storia della vita contadina della montagna Gianpietro Valoti: una relazione ricca di contenuti ambientali, sociali, economici e tradizionali. "Fu il montanaro a creare gli alpeggi garantendosi una sussistenza che gli consentì di restare a vivere in montagna - ha osservato Valoti - e c'è il dovere morale, ma anche economico ed ecologico, di mantenere per il futuro questo immenso patrimonio che si esprime nella produzione casearia".

Hanno trattato del presente e del futuro della produzione casearia specifica locale Gianmario Zana, presidente di Agripromo (il quale ha evidenziato il concetto dell'importanza della qualità che deve essere in continuo miglioramento e della valorizzazione della produzione che deve avere però un riscontro economico o reddituale per i produttori) e Daniele Bassi, consigliere nazionale dell'Associazione nazionale assaggiatori formaggi, presidente della giuria del concorso per il miglior formai dè mut della stagione 2006 (che ha precisato i parametri di valutazione del prodotto e le caratteristiche della produzione in concorso). Concluse le relazioni si è arrivati alla premiazione del concorso al quale hanno partecipato undici alpeggi con ventiquattro forme di buona ed eccellente qualità. Il primo premio è stato assegnato all'alpeggiatore Angelo Riceputi, caricatore dell'Alpe Tegiabert di Cambrembo di Valleve, il secondo a Sperandio Colombo dell'Alpe Mezzeno di Roncobello, il terzo ad Alfio Cattaneo dell'Alpe Quarta Baita di Foppolo. Angelo Riceputi ha ricevuto pure il premio Casaro d'oro 2006 istituito in memoria di Giacomo Midali che nel 1953 promosse la costituzione della Latteria sociale casearia di Branzi dove si produce il tipico omonimo latticino, una realtà operativa quantomai significativa per tutta la Valle Brembana.



L'Eco di Bergamo - (24/09/2006)


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