A Foppolo il turismo di massa non era ancora arrivato. Condomìni e impianti di risalita erano lontani. È il 10 maggio 1903 e per la verità neppure la strada è ancora arrivata: alle pendici del Montebello si vive di allevamento e agricoltura e la carrozzabile arriverà solo trent'anni dopo.
Ma per Foppolo è una data storica, un giorno che preannuncia il futuro prossimo. Si disputa la prima gara ufficiale di sci (o meglio, ski, come veniva chiamato all'epoca). Proprio il 10 maggio (allora la neve c'era anche a primavera inoltrata). A organizzare la sfida, a sei anni di distanza dalla prima comparsa degli sci in Italia (a Torino, nel 1897), nessun intraprendente promotore turistico nostrano ma lo Ski Club di Milano. Vennero invitati i sei migliori skiatori dell'alta valle (quattro di Foppolo, uno di Branzi e uno di Carona).
Davanti a una folla di curiosi - ricorda Riceputi nel suo libro, riportando una cronaca dell'epoca - ebbe luogo la partenza. La salita si effettuò in meno di due ore, fra la generale meraviglia e la sorpresa di chi sosteneva impossibile traversare la montagna in condizioni così difficili. La neve era molle e bagnata e raggiungeva sui dossi sopra Foppolo lo spessore di metri 1.25, mentre sulle creste se ne misurò metri 1,85. La discesa incominciò alle 18,17 e fu compiuta dal primo arrivato in 36 minuti. Vinse Pietro Papetti, 20 anni, di Foppolo, seguito da Alessandro e Angelo Berera, anche loro concorrenti di casa. Il percorso – aggiunge il cronista - fu compiuto in due ore e mezzo, mentre senza sci ne sarebbero servite sette. Di lì a poco Foppolo sarebbe stata invasa di milanesi e palazzi.
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